martedì 7 novembre 2017

Consigli Letterari #1




Ciao a tutti,
come ho scritto qualche giorno fa, ecco il primo post sui consigli letterari.
Non sarà un post di classifica perché ho tanti libri nel cuore e non saprei proprio cosa mettere al primo posto quindi non è una scelta basata sui preferiti ma sull'istinto, dato che nel blog trovate tante ricette il libro che vi presento oggi è:



L’arte Della Cucina Sovietica: Una Storia di Cibo e Nostalgia

Di Anya Von Bremzen

Su Amazon indicativamente 18,70€ per l'ebook il prezzo è inferiore.
376 pagine

Troverete prima la sinossi presa da internet e solo dopo il mio pensiero sul libro.



Sinossi:Anya von Bremzen lascia l'Unione Sovietica nel 1974. Ha poco piú di dieci anni ed è al seguito dell'indomita madre Larisa che, da sempre insofferente alle stramberie del regime, prende una volta per tutte la decisione di emigrare il giorno in cui, in mancanza d'altro e di incarti di qualsivoglia natura, è costretta a portarsi a casa in mano un pezzo sanguinolento di carne di balena. Dall'Urss della stagnazione Anya si ritrova cosí nell'America dell'abbondanza, i cui supermercati zeppi di ogni prelibatezza suscitano negli esuli sovietici reazioni che vanno dal pianto di gioia alla paralisi di smarrimento. Ma per Anya bambina il cibo, spogliato del piacere della conquista, perde di colpo la sua magia. Finché, a diversi anni di distanza, non le viene per caso l'idea di scrivere un libro di ricette russe... Frutto maturo di quella passione ritrovata,  L'arte della cucina sovietica mescola il tema cultural-gastronomico alla rievocazione di tragedie collettive e a memorabili frammenti di vita famigliare. Impossibile non tenere il fiato sospeso per il nonno, affascinante agente segreto coinvolto in rocambolesche imprese di guerra, e non ritrovarsi stizziti davanti all'ennesimo scivolone del padre, sdentato donnaiolo di abitudini oblomoviane. Delle grandi figure politiche del Novecento non manca nessuno: c'è Lenin, con la sua ascetica moderazione nel bere e nel mangiare; Stalin, con i suoi sontuosi banchetti in barba alla popolazione affamata; Chruscëv, con la sua comica ossessione per il granturco; Breznev, con il suo tipico immobilismo anche di fronte ai negozi vuoti; e Gorbacëv, con la sua impopolare crociata contro gli alcolici. Chiude la carrellata Putin, che, nella satolla Russia degli eccessi, per i pranzi del Cremlino sceglie una raffinata frugalità con richiami alla tradizione. Chi, ingolosito dalla lettura, volesse poi un assaggio concreto della cucina sovietica, potrà mettersi ai fornelli e sperimentare le ricette contenute nell'ultima parte del libro, una per ogni decennio raccontato.

***«Pieno di humour nero e nostalgia, L'arte della cucina sovietica si legge come un grande romanzo russo. È un libro che spalanca un intero universo, insegnando i tanti significati profondi del cibo: culturali, politici, sociali, storici, personali».Ferran Adrià


Genere: Storia Sociale e Culturale


E' stato una lettura di Gennaio 2016 quindi relativamente recente e l’ho letto perché passare attraverso la Storia di una Nazione partendo dall’aspetto culinario mi sembrava un modo intelligente per saperne di più sulla ex Repubblica Sovietica, sulla stessa scia di Porcellane, Ninnoli e Martingale: ovvero l'elogio dell'effimero. La storia attraverso il lusso, un libro che mi aveva dato una prof. di sociologia all’università( Lucilla Rami Ceci, che vi consiglio di leggere), istruttivo e non pesante. Li ho fatti leggere entrambe anche a mia madre.
L'arte della Cucina Sovietica è pieno di curiosità su un mondo che a noi è veramente tanto lontano soprattutto perché durante il blocco sovietico, la guerra fredda e compagnia bella, nell'ora di Storia ma anche di Geografia la Russia rimaneva un po' in quel buco nero, magari si arrivava a sapere qualcosina degli zar, passando di sfuggita alla rivoluzione russa e alla campagna russa ma ad esempio tutto ciò che fu la Guerra fredda veniva saltato a piè pari (un po' come la storia dell'ex jugoslavia). 
Ovviamente non è un libro incentrato solo sulla Storia Russa ma attraverso racconti famigliari e soprattutto femminili, ripercorre praticamente la storia dell'ultimo secolo.
E' stato curioso ad esempio apprendere che da anni mia mamma cucina il Kuolibiac pensando sia la ricetta tradizionale solamente alleggerita, scoprendo invece che la versione a noi conosciuta sia quella francese, che venne esportata proprio nel periodo della Grandeur e degli Zar.
O che erano in fissa con il ketchup o che distillavano qualsiasi cosa (comprese sostanze chimiche) pur di sopperire alla fame... ne hanno passate davvero moltissime anche loro.

Una storia di Donne Forti, realmente accaduta non solo alla protagonista ma anche a tante altre Donne, a ben vedere, in tutte le epoche e di tutte le razze ogni giorno.
La chicca del libro è che in fondo troverete il ricettario contenente tutte le ricette elencate e raccontate nel libro! (Pensate se Proust avesse messo la ricetta delle Petite Madeleine alla fine de A' la Recherche du Temps Perdu!!!).




Vi lascio di seguito qualche frase che a me nel libro è piaciuta molto e che ho quindi voluto evidenziare, magari vi viene voglia di leggerlo!

" Tutti i ricordi alimentari felice si somigliano tra di loro; ogni ricordo alimentare infelice è infelice a suo modo".

"Di che cosa avrà mai saputo quell'esotica Madeleine capitalista?" (anche l'autrice era incuriosita da Proust come me!).

"Che cosa succede, allora, quando alcuni dei tuoi più vividi ricordi culinari riguardano cibi di fatto mai assaggiati?"

"In una scodella splendente, una massa porosa di pasta lievitata sembra misteriosamente viva. Giurerei che respirava".

"Sindrome da ospitalità compulsiva".

"Sognare di cibo, avevo già imparato, era tanto gratificante quanto mangiarlo".

"Ai contadini il comunismo di guerra mostrò un volto particolarmente truce. Esponenti di un partito dichiaratamente urbano, i bolscevichi avevano una scarsa conoscenza delle realtà rurali, a dispetto del simbolo con falce e martello e degli iniziali accenni alla redistribuzione terriera".

"Era proprio lei, nella sua metamorfosi francese, il koulibiac, uno dei pochi piatti ad aver viaggiato nella Russia verso ovest durante il traffico gastronomico ottocentesco, che si era prevalentemente sviluppato nella direzione inversa".

"Come può essere allegra la nostra vita se c'è penuria di birra e liquori".

"Al miglio devono tutti la vita".

"Morire sobrio. Esiste forse una fine peggiore per un maschio russo?".

"Grande Guerra Patriottica (Abbreviata in russo VOV)".



Dopo la lettura di questo libro mi sono dedicata ad altri libri che parlavano di storie russe perché la mia curiosità ha pochi confini... ce ne uno in particolare di cui vi parlerò, ma non la prossima volta!

So che non è una commedia romantica da spiaggia, ma se qualcuno fosse incuriosito e provasse a leggerlo mi farebbe tanto piacere. Se avete domande scrivetemi pure e sarò felice di rispondervi!

Stay Tuned...

Disclaimer: Immagini prese da Internet, ove presente ho lasciato il copyright.


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